LE STORIE
DEI BAMBINI

In viaggio insieme

VOGLIAMO RACCONTARVI ALCUNE DELLE STORIE DEI BAMBINI IN SITUAZIONI DIFFICILI ARRIVATI ALLA CASA-FAMIGLIA MALAIKA. PER IL RISPETTO DELLA PRIVACY, I NOMI DEI BAMBINI SONO MODIFICATI E LE FOTO NON SI RIFERISCONO DIRETTAMENTE AI MINORI DI CUI SI PARLA, MA LE STORIE SONO REALI.

La storia di Silvia

Ciao! Sono Silvia
Vivo nella casa-famiglia Malaika da alcuni mesi insieme al mio fratellino Ovye, da quando la nostra mamma con cui vivevamo è morta.
Negli ultimi mesi la mamma stava molto male ed io dovevo prendermi cura di Ovye che aveva pochi mesi, della casa e anche della mamma.

E’ stato difficile e molto molto triste.

Quando Mamma Jutta ci è venuta a prendere insieme a Generose, l’infermiera, ci ha abbracciato forte e ci detto che saremmo stati bene a Malaika con loro.
A casa ho trovato tanti altri bambini più grandi e più piccoli, come Ovye, che ora sono i miei nuovi fratelli.

All’inizio il mio fratellino non voleva mai staccarsi perché era abituato a vivere sempre con me, noi due sempre attaccati, e aveva paura delle “zie”. Quando volevano cambiarlo, dargli da mangiare, o metterlo a dormire piangeva forte e non c’era niente da fare, dovevo curarlo io altrimenti faceva crollare i muri con i suoi urli.
Poi le zie sono riuscite a conquistarlo e ora è tutto contento di stare con loro. Ha imparato a camminare ed è convinto di saper giocare a pallone. In questi giorni inizia a ripetere tutte le parole che sente ed è proprio buffo.

Nel frattempo Mamma Jutta ha deciso che dovevo andare a scuola e fermarmi anche a dormire lì perché avevo già 8 anni e non ero mai andata a scuola, quindi non potevo più perdere anni. Per fortuna c’era con me anche Mina che ha proprio la mia stessa storia e ci siamo fatte coraggio insieme. Dovevamo imparare velocemente l’inglese per iniziare la scuola vera e non quella preparatoria. Abbiamo imparato così in fretta e così bene che dopo qualche mese si sono convinti a farci frequentare la scuola solo di giorno e ora siamo le due più brave della classe. Nel pomeriggio ora torno a casa e posso vedere Ovye e giocare con tutti gli altri bambini di Malaika.

Vado molto d’accordo soprattutto con Mina, Rafa e Katy: abbiamo la stessa età e dicono tutti che siamo “una bella banda” e io penso che è proprio vero.

La storia di Livy

Ciao! Sono Livy
Non è però questo il nome che avevo da piccola, mi è stato dato a Malaika quando le “zie” mi hanno trovato davanti al cancello qualche anno fa. Io non sapevo dire come mi chiamavo perché non so parlare e nemmeno camminare, e il medico dice che il mio cervello ha avuto dei problemi quando sono nata.

Ora vivo a Malaika con tutti i miei fratellini intorno che si muovono, giocano, ridono, vanno a scuola. Io sto nel mio lettino oppure fuori sulla sedia o sull’amaca a prendere l’aria fresca, e mi piace tanto quando gli altri bambini vengono a salutarmi e a giocare con me.
Ora ho una sedia tutta mia con anche un tavolino davanti così posso stare fuori a lungo e fare la vita degli altri bambini ed è proprio bello quando qualcuno di loro si ferma a giocare con me sul tavolino.

La zie mi lavano, mi vestono, mi danno da mangiare e da bere. E mi coccolano tanto perché sanno che così mi sento meglio e sorrido. Da poco è arrivata in regalo anche una carrozzina con le ruote: sto crescendo ed è faticoso spostarmi.

Spesso mi fanno i massaggi con l’olio e anche la fisioterapia, come ci hanno insegnato in un centro dove spiegano alle famiglie come prendersi cura dei bambini come me.

Malaika è la mia famiglia e qui tutti mi vogliono bene. All’inizio però erano spaventati e non sapevano come fare con me perché dicono che sono così diversa dagli altri bambini. All’inizio io piangevo disperata perché non capivo dove mi avevano portato e cos’era questa nuova casa con tutta questa gente nuova, e soprattutto di notte avevo tanta paura.

Ora, quando sorrido sono tutti felici e dicono: “chissà cosa capisce”, e intanto mi abbracciano e mi si prendono cura di me.

La storia di Julian

Ciao! Sono Julian.
Mi hanno raccontato che vivo nella casa-famiglia Malaika fin da quando ero appena nato. Non si sa chi sono i miei genitori, ma certo dovevano essere proprio disperati per lasciarmi  da solo. Mi dicono che ero così piccolo che all’inizio ho avuto problemi a crescere, ma ora sono diventato grande.

Raccontano che non imparavo mai a parlare, da piccolo, oppure io parlavo e nessuno capiva che cosa volevo dire. Forse è per questo che parlo poco, anche adesso che so parlare bene. Quello che mi piace più di tutto è giocare a calcio, dove si parla poco ma ci si diverte molto.

Frequento l’ultimo anno della scuola primaria e non è che proprio mi piaccia tanto studiare, ma finora non ho mai perso un anno. I miei fratelli più grandi a Malaika mi aiutano con la matematica che è davvero difficile, mentre con le altre materie me la cavo, anche con l’inglese.

Sono spesso solo perché il gruppo dei ragazzi grandi parla di cose che non mi interessano e i piccoli giocano sempre tra di loro, ma a volte gioco anch’io con loro ed è lo stesso divertente. A Malaika sto bene perché questa è la mia casa da sempre.

Mi piace molto lavorare nell’orto e curare le galline, io sono quello che sa fare meglio tutte queste cose e anche gli altri lo sanno e mi rispettano perché sanno che sono molto bravo a farlo.

Immagini ‘storiche’ dei primi anni di Malaika

Foto di Colleen Hogg